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giovedì 10 dicembre 2009

12 DICEMBRE 1969: FATTI E ANTEFATTI

I FATTI

Nel pomeriggio del 12 dicembre 1969 esplodevano 4 bombe. A Milano una faceva strage (16 morti e oltre cento feriti) alla Banca dell’Agricoltura in piazza Fontana. Tre esplodevano a Roma nel sottopassaggio della Banca del Lavoro e presso l’Altare della patria. Un quinto ordigno veniva trovato inesploso nella Banca Commerciale a Milano.

Seguivano, immediatamente e ovunque, centinaia di arresti e perquisizioni ai danni di militanti e sedi del movimento anarchico, della sinistra rivoluzionaria ma anche dei partiti di sinistra. Per quasi tutta la stampa e la televisione, il colpevole della strage è subito l’anarchico Pietro Valpreda.

Nella notte del 15 dicembre, dopo 3 giorni in stato di fermo, nella questura di Milano veniva "suicidato" Giuseppe Pinelli, ferroviere anarchico.

GLI ANTEFATTI

- Il 3 gennaio, vengono fondati i Comitati di salute pubblica allo scopo di proteggere i cittadini dal disordine e dall’illegalità dilagante; dietro vi sono fascisti e figure ambigue, sostenuti da commercianti e professionisti.

- Il 27 febbraio, a Roma, durante la mobilitazione contro la venuta del presidente Usa Nixon, lo studente anarchico Domenico Congedo muore precipitando dalla facoltà di Magistero, durante un assalto fascista. Il 1° marzo, 6 mila poliziotti carabinieri, con mezzi blindati, mettono fine all’occupazione dell’Università.

- Il 9 aprile, a Battipaglia, nel corso di una dura vertenza operaia, la polizia spara sui manifestanti uccidendo l’operaio Carmine Citro e l’insegnante Teresa Ricciardi.

- Il 2 aprile, a Genova, Junio Valerio Borghese, l’ex-comandante della X Mas coinvolto in varie trame eversive, tiene una serie di incontri con alcuni industriali ed esponenti del mondo economico al fine di ottenere finanziamenti per le attività del Fronte Nazionale. Tra i suoi interlocutori risultano i nomi di petrolieri, agenti marittimi, armatori, appartenenti alla nobiltà, nonché dirigenti della Cassa di Risparmio, dell’Ibm e dell’Imi. Successivamente analoghe riunioni si tengono a Biella, a La Spezia e in Lombardia. Consistenti flussi di denaro verso l’estrema destra si erano registrati nei mesi precedenti da parte dell’Assolombarda-Montedison, dell’Eni e dell’impero economico di Attilio Monti, padrone o co-proprietario di alcuni importanti quotidiani (Il Gazzettino, Il Telegrafo, Il Giornale d’Italia, Il Resto del Carlino, La Nazione ) noti per la linea editoriale reazionaria.

- Il 12 aprile, a Milano, fascisti lanciano due molotov contro l’ex albergo Commercio, occupato e trasformato in Casa dello studente e del lavoratore. E’ solo una delle tantissime incursioni squadriste, anche con bombe a mano, compiute a Milano in quei mesi contro sedi della sinistra.

- In aprile scoppiano tre bombe a Palermo e due a Milano, il 25 aprile, al padiglione Fiat della Fiera Campionaria (19 feriti) e all’Ufficio Cambi della Stazione centrale, per le quali vengono arrestati cinque anarchici e due comunisti che resteranno, quasi tutti, due anni in carcere.

- Il 20 giugno, mentre a Roma si apre il convegno “La difesa civile in Italia” presso l’Istituto di Studi Militari “Nicola Marselli”, in Sicilia il generale di corpo d’armata della regione, Antonino Giglio minaccia di impiegare l’esercito contro gli operai in sciopero, allertando tutte le caserme. l’Ufficio Affari riservati del ministero degli Interni, dirama una circolare riservata alle questure e ai comandi dei carabinieri, denominata “Emergenza Speciale”, che contempla l’impiego, in caso di sommosse, anche dei riservisti della marina e dell’aeronautica. Durante la crisi del governo Rumor (5 luglio – 31 agosto) vengo allertate le basi Nato in Italia con la mobilitazione di alcuni reparti di carabinieri, dei paracadutisti della Folgore e delle basi di Vicenza e Aviano.

- Tra l’8 e il 9 agosto, dieci ordigni a orologeria con tritolo vengono collocati da fascisti su altrettanti treni; otto esplodono causando 12 feriti e paura. La polizia indaga ovviamente tra gli anarchici

- Il 13 settembre muore in un improbabile “incidente” Alberto Muraro, considerato un testimone chiave nelle indagini sulla serie di bombe esplose a Padova tra il gennaio e l’aprile, generalmente attribuite “a sinistra”. Grazie soprattutto alle informazioni fornite da Muraro, il commissario Juliano aveva iniziato a svelare invece il coinvolgimento negli attentati dei neonazisti Freda e Ventura ma anche del consigliere missino Massimiliano Fachini.

- Il 4 ottobre, a Trieste, una bomba a orologeria piazzata su un davanzale della scuola elementare slovena. Per il fallito attentato viene incriminato un militante di Avanguardia Nazionale.

Il 9 ottobre, a Roma, una molotov viene lanciata contro la sezione Esquilino del Msi; a lanciarla è Mario Michele Merlino, fascista di Avanguardia Nazionale infiltrato prima tra i marxisti-leninisti e poi negli ambienti anarchici, coinvolto poi della Strage di stato.

- Il 27 ottobre, a Pisa, durante scontri seguiti ad una manifestazione contro le provocazioni fasciste, lo studente Cesare Pardini muore dopo essere stato colpito da un candelotto lacrimogeno sparato dalla polizia. L’indomani, in senato, il ministro degli Interni, Restivo, addossa la responsabilità degli incidenti agli anarchici.

- Il 25 ottobre, a Reggio Calabria, gravissimi incidenti di piazza sono provocati da un comizio di Valerio Borghese.

- Il 28 ottobre (anniversario della Marcia su Roma), a Latina, al termine di uno sciopero generale un folto gruppo di fascisti attacca e incendia la sede dei marxisti-leninisti.

- L’11 novembre, a Napoli, una manifestazione studentesca in Piazza Matteotti è attaccata con bombe rudimentali dai fascisti, causando tre feriti gravi. Anche un gruppo di anarchici è aggredito da squadre armate di mazze di ferro.

- Il 15 novembre, a Monza, il colonnello comandante il distretto militare in un discorso pubblico, davanti al procuratore della repubblica, sostiene che “Stante l’attuale situazione di disordine nelle fabbriche e nelle scuole, l’esercito ha il compito di difendere le frontiere interne del paese; l’esercito è l’unico baluardo ormai contro il disordine e l’anarchia”.

- 21 novembre, a Milano, in occasione dei funerali di stato per il poliziotto Annarumma, morto a bordo di un gippone del 3° Celere durante gli incidenti seguiti allo sciopero generale per la casa, i fascisti si scatenano in una violenta caccia ai comunisti e agli anarchici “disturbatori”. Lo stesso giorno, in un comunicato della Confindustria, si può leggere che “il potere operaio tende a sostituirsi al parlamento e stabilire un rapporto diretto col potere esecutivo. Ciò crea un sovvertimento in tutto il sistema politico”.

- Il 24 novembre, il giornale inglese Economist rivela l’esistenza in italiano di un progetto, elaborato da settori confindustriali, per l’instaurazione di un governo forte.

- Il 6 dicembre, altre due testate inglesi (The Guardian e The Observer) pubblicano altre informazioni su un piano di colpo di stato.

- Nella notte tra il 7 e l’8 dicembre, a Reggio Calabria, due militanti fascisti di primo piano (uno dell’esecutivo del centro studi di Ordine Nuovo) lanciano una bomba ad alto potenziale nell’atrio della questura, ferendo gravemente un appuntato di PS. L’attentato, sulla stampa borghese, viene subito attribuito agli anarchici.

- Il 10 dicembre, il settimanale tedesco Der Spiegel pubblica un’intervista al segretario del MSI, Almirante, da cui si apprende “Organizzazioni giovanili fasciste si stanno preparando alla guerra civile in Italia; nella lotta contro il comunismo tutti i mezzi sono giustificabili, per cui non ci deve più essere distinzione tra misure civili e misure militari”.

- L’11 dicembre, vigilia della strage di Piazza Fontana, il settimanale Epoca esce con una copertina tricolore, annunciando che “le forze armate potrebbero essere chiamate a ristabilire immediatamente la legalità repubblicana. Questo non sarebbe un colpo di Stato ma un atto di volontà politica”.

(A cura dell’Archivio antifascista)

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