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sabato 15 luglio 2017

Cripto-monete e cripto-bolla?












L’invito di Varoufakis rivolto al presidente dell’Ecuador Lenin Moreno (durante il loro incontro di fine aprile) di usare la moneta elettronica per pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici e le importazioni può apparire bizzarro, ma in realtà l’ex-ministro greco si riferiva ad un mondo a lui ben noto, ma in realtà poco conosciuto: quello del mercato delle monete elettroniche (bitcoin è la più famosa), digitali, cripto-monete o “alt.coins”.
Il cui valore di mercato si è triplicato nel periodo gennaio-maggio 2017 fino a $60mld (cfr: https://coinmarketcap.com)
La più famosa di queste monete, specialmente dopo l’attacco hacker di maggio 2017 in cui si chiedeva un riscatto per decriptare i files rubati [pare che finora siano 80.000 i danneggiati che hanno pagato], è la bitcoin.
1. Quante bitcoins ci sono in giro?
Circa 16.3 milioni con 1800 nuove emissioni al giorno.
Una domanda crescente ha portato la bitcoin fino ad un prezzo di oltre $2750  (cfr. https://www.mataf.net/, ), ben oltre il valore di $450 di un anno fa.
Un grande business? Sì, ma con qualche problema. Agli inizi del 2017 una di queste cripto-monete, Bitfinex, ha avuto dei problemi con le banche di riferimento che non erano in grado di pagare in valuta reale i detentori dei conti in cripto-moneta. Costoro hanno dovuto dunque usare le loro bitfinex per acquistare bitcoins da cambiare con valuta reale altrove.
2. Chi usa le cripto-monete?
Investitori ufficiali come le family offices [società di servizi che gestiscono il patrimonio di una o più famiglie facoltose agendo come centro di coordinamento per la gestione finanziaria e amministrativa], ed  i famigerati  hedge funds.
Agiscono sui mercati over-the-counter [caratterizzati dal non avere i requisiti riconosciuti ai mercati regolamentati; sono mercati la cui negoziazione si svolge al di fuori dei circuiti borsistici ufficiali e dei controlli].  (cfr. btcmiami.com/speaker/mike-komaransky/).
Dal momento che il punto debole della bitcoin è la limitata capacità del sistema, è aumentata la domanda per altre “alt.coins”.
Il sistema della bitcoin può gestire solo sette transazioni al secondo, rispetto alle migliaia di transazioni gestite dai servizi di pagamento convenzionali.
3. Dunque meglio diversificare.
Il sito CoinMarketCap ne elenca circa 800, dalla ArcticCoin, una misteriosa cripto-moneta russa alla ZCoin che vanterebbe una maggiore riservatezza.
L’ultima arrivata è Ripple, la cui capitalizzazione è esplosa in maggio passando da un valore di $2mld a $13mld.
Infine Ethereum, [da etere, cfr. http://ethblogitalia.it/] è saltata da un valore di mercato di $700mln in gennaio ai $8,6mld in maggio!!
Ma proprio quest’ultima potrebbe innescare la classica bolla.
I detentori di ethereum, sentendosi più ricchi, hanno iniziato ad investire nelle ICOS [Initial Coin Offers, offerta iniziale di monete digitali]. Ci sono start-up che vendono i propri “tokens” [gettoni/monete digitali] o sub-valute di ogni tipo, la cui esistenza dipende da ethereum.
Nel 2017 sono già state lanciate 38 ICOS, che hanno raccolto più di $150mln (cfr. www.smithandcrown.com).
Questo risultato ha attirato sempre più denaro verso le monete digitali.
Alcuni profitti sono stati ripagati in bitcoin ed in alt.coin.
Il mercato di scambio tra monete digitali è cresciuto di 10 volte con una media di $2mld al giorno (cfr. https://shapeshift.io/, una società di crypto-to-crypto exchange).
4. Ora la questione non è se il vento cambierà, ma quando.
Che succede se le ICOS, che sono completamente prive di controllo, iniziano ad andare male?
E cosa succede se gli emittenti moneta si ritrovano in assenza di denaro o se i regolatori del mercato iniziano a bloccare certe offerte?
Intanto, se da un lato è alquanto agevole comprare moneta digitale con denaro reale, dall’altro venderne grandi quantità potrebbe diventare più difficile, come dimostrato dal caso bitfinex ed altre cripto-monete. IL che rende improbabili flussi improvvisi.
La nascita e la crescita di diverse monete digitali hanno portato il sistema delle cripto-monete ad essere più vasto di quello della bitcoin, sebbene quest’ultima mantenga il suo ruolo di moneta di riserva, restando la più forte nella blockchain [è una base di dati distribuita, introdotta dalla valuta Bitcoin che mantiene in modo continuo una lista crescente di risultati, i quali fanno riferimento a risultati precedenti presenti nella lista stessa ed è resistente a manomissioni].

https://coinmarketcap.com
Tuttavia bitcoin rappresenta meno della metà della capitalizzazione di mercato di tutte le monete digitali (vedi grafico).In caso di bolla, non tutte potrebbero crollare.

 https://coinmarketcap.com










C’è da augurarsi che i lavoratori pubblici dell’Ecuador continuino a resistere alle tentazioni digitali da cui era stato posseduto il bolivariano ex-presidente Rafael Correa, il quale deve aver pensato che nel “socialismo del XXI secolo” di marca chavista potevano starci anche le monete digitali, purchè di Stato (cfr.http://www.economyup.it/innovazione/2142_ecuador-primo-al-mondo-a-lanciare-la-moneta-elettronica-statale.htm).
Ufficio studi Alternativa Libertaria/fdca

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