Nei
nostri sforzi di affrontare il nemico abbiamo dimenticato la nostra
umanità. Abbiamo coscientemente annullato il valore della vita umana in
Iraq e Afghanistan… abbiamo ucciso innocenti e, anziché accettarne la
responsabilità, ci siamo nascosti dietro il velo della sicurezza
nazionale e del segreto di Stato allo scopo di evitare di doverci
giustificare. A Guantanamo teniamo rinchiusi da anni prigionieri mai
processati, siamo stati ciechi davanti a torture ed esecuzioni, abbiamo
commesso infiniti altri atti nel nome della guerra al terrorismo. Ma,
come dice, Howard Zinn, non c’è bandiera tanto grande da poter coprire
la vergogna di uccidere innocenti. Quando decisi di rivelare
informazioni secretate, lo feci per amore del mio paese e rispetto per
gli altri… Subirò la mia pena sapendo che a volte si deve pagare un
prezzo elevato per vivere in una società libera. Pagherò volentieri
questo prezzo se ciò significa che potremmo avere un paese concepito
nella libertà e dedicato al presupposto che tutte le donne e tutti gli
uomini sono nati uguali.
(Bradley Manning)
(Dichiarazione
del soldato Bradley Manning all’atto della sua condanna a 35 anni di
prigione per aver diffuso informazioni su crimini di guerra Usa in Iraq,
a partire dal video che mostra piloti d’elicottero mitragliare civili e
giornalisti a Baghdad e gioirne. Prima del processo, condotto da un
tribunale militare, il 25enne Manning è stato tenuto nudo in feroce
isolamento e sottoposto a torture per 1.294 giorni. Salutiamo in lui un
eroe della resistenza umana e auguriamo al suo compagno in eroismo
umanitario, Edward Snowden, protetto dalla Russia, di sfuggire agli
assassini della più grande macchina della morte mai esistita).
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