Nella notte dell'ultimo mercoledi, 14 marzo, dopo essere uscita
da un dibattito con altre donne nere, a Lapa [quartiere di Rio de
Janeiro], Marielle Franco è stata vittima di una brutale
esecuzione. Anche l'autista della macchina dove Marielle si
trovava, Anderson Pedro Gomes, è stato assassinato.
Hanno ucciso una militante, donna, nera, lesbica, nata nella
Favela da Maré, difensora dei Diritti Umani, consigliera comunale
del PSOL [Partito Socialismo e Libertà], e che era recentemente
diventata relatrice della comissione responsabile per vigilare
l'Intervento Militare a Rio de Janeiro [decretato dal Governo
Federale del presidente Temer il 16/02 che pone l'esercito al
controllo della sicurezza publicca].
Da anni Marielle veniva denunciando gli abusi della Polizia
Militare dello Stato, e stava seguendo da vicino gli sviluppi
crudeli del recente intervento federale-militare. Quattro giorni
prima della sua morte, Marielle aveva denunciato un azione
sanguinaria del 41° battaglione della PM nella Favela do Acari,
dove polizziotti atterrorizavano gli e le abitanti, invadendo case
e buttando giovani dentro una fossa.
Gli assissanti di Marielle e Anderson rappresentano un azione
orchestrata da uno Stato Terrorista e Genocida, che non usa
maschere per decimare il popolo nero e per mandare un messaggio a
tutti e tutte che si collocano contro il massacro sfrenato
promosso nelle periferie. Non è coincidenza o uno sbaglio della
Politica di Sicurezza Publicca dello Stato la morte della compagna
in piena forza dell'intervento federale-militare. L'avanzare della
repressione, attraverso questa misura, è che autorizza questo
nuovo e profondo passo del terrorismo di stato. Trattasi di un
azione chiaramente ben archittetata: nove spari contro un veicolo,
un caso esplicito di esecuzione sommaria di una lottatrice del
popolo.
Lo Stato, il capitalismo brasiliano e le sue istituzioni seguono
funzionando, con il loro profilo storico di manutenzione delle
diseguaglianze strutturali e di perpetuazione diretta o indiretta
della barbarie.
In questo momento di dolore, tristezza e odio, dobbiamo dare
tutta la solidarietà alle famiglie di Marielle e Anderson, alle
compagne e compagni del PSOL e a tutti e tutte quelli che sono
quotidianamente in trincea contro il genocidio del popolo nero.
STATO TERRORISTA!
PER LA FINE DELL'INTERVENTO FEDERALE-MILITARE!
PER MEMORIA, VERITÀ E GIUSTIZIA!!!
MARIELLE FRANCO: PRESENTE!
CAB - Coordinazione Anarchica Brasiliana
„La parola comunismo fin dai più antichi tempi significanon un metodo di lotta, e ancor meno uno speciale mododi ragionare, ma un sistema di completa e radicaleriorganizzazione sociale sulla base della comunione deibeni, del godimento in comune dei frutti del comunelavoro da parte dei componenti di una società umana,senza che alcuno possa appropriarsi del capitale socialeper suo esclusivo interesse con esclusione o danno dialtri.“ Luigi Fabbri
per giulio

martedì 20 marzo 2018
No borders a Pordenone
24 marzo 2018 - h 17.00, Piazza Migranti [P.zza Risorgimento] Pordenone
NO BORDERS NO NATIONS
libertà di movimento - libertà di pensiero e di espressione - PER UN MONDO SENZA CONFINI
sit-in + open mike
CUBA CABBAL presenta il suo ultimo album
RESISTERE TRA I RESTI
con DJ Stranier
con Interventi a microfono aperto
IN CASO DI PIOGGIA SI TERRA' AL PREFABBRICATO di Villanova in Via Pirandello, 22
NESSUN CONFINE PUO' O DEVE DIVIDERE I POPOLI DELLA TERRA
PER UNA SENSIBILITA' NON GERARCHICA, PER L'AUTOGESTIONE E IL MUTUO SOCCORSO!
CONTRO OGNI RI-APERTURA DEI "LAGER" PER MIGRANTI (CPR)
CONTRO UN MODELLO ECONOMICO CHE AFFAMA, ESPROPRIA E SFRUTTA
CONTRO LE ISTITUZIONI CHE CRIMINALIZZANO CREANDO GUERRE FRA POVERI
Iniziativa Libertaria - PN
NO BORDERS NO NATIONS
libertà di movimento - libertà di pensiero e di espressione - PER UN MONDO SENZA CONFINI
sit-in + open mike
CUBA CABBAL presenta il suo ultimo album
RESISTERE TRA I RESTI
con DJ Stranier
con Interventi a microfono aperto
IN CASO DI PIOGGIA SI TERRA' AL PREFABBRICATO di Villanova in Via Pirandello, 22
NESSUN CONFINE PUO' O DEVE DIVIDERE I POPOLI DELLA TERRA
PER UNA SENSIBILITA' NON GERARCHICA, PER L'AUTOGESTIONE E IL MUTUO SOCCORSO!
CONTRO OGNI RI-APERTURA DEI "LAGER" PER MIGRANTI (CPR)
CONTRO UN MODELLO ECONOMICO CHE AFFAMA, ESPROPRIA E SFRUTTA
CONTRO LE ISTITUZIONI CHE CRIMINALIZZANO CREANDO GUERRE FRA POVERI
Iniziativa Libertaria - PN
punk 4 Afrin a Pordenone
Concerto in solidarietà con il popolo curdo oppresso.
I gruppi cominceranno a suonare puntuali alle 17:00!
SELF TITLED (Punk\HC dalla Serbia come il Buran) https://selftitledbeocin.bandcamp.c om/releases
DALTONIC OUT CRY (Old skool HC da Pordenone)
https://daltonicoutcry.bandcamp.com /
I gruppi cominceranno a suonare puntuali alle 17:00!
SELF TITLED (Punk\HC dalla Serbia come il Buran) https://selftitledbeoci
DALTONIC OUT CRY (Old skool HC da Pordenone)
https://daltonicoutcry.
Fermiamo l'aggressione dello Stato Turco contro il cantone di Afrin!!
Dal 20 gennaio 2018, l'esercito turco e i suoi alleati jihadisti (militanti dell’esercito libero siriano (FSA) armati e addestrati dalla Turchia), con la complicità degli Stati Uniti e della Russia e il silenzio dell'Europa, stanno attaccando il cantone di Afrin nel nord della Siria (Rojava). La Turchia, paese Nato, continua a colpire le Unità di Difesa del Popolo e delle Donne YPG e YPJ che hanno sconfitto l'Isis e con l'avvio dell'operazione “Ramoscello d'ulivo” sta compiendo attacchi sistematici e brutali sui civili (ad oggi, sono 60 i civili ad essere stati uccisi e 153 feriti durante gli attacchi), sulle infrastrutture e sul patrimonio artistico (è stato colpito il complesso di templi di Ain Dara Hittite) mettendo in atto una vera e propria pulizia etnica.
Nonostante l’embargo e i blocchi delle forniture, Afrin è riuscita ad accogliere centinaia di migliaia di rifugiati e profughi interni che sono fuggiti dal terrorismo del Fronte Al Nusra e dello Stato Islamico, condividendo con loro il pane e la terra. Un largo numero di civili uccisi dagli attacchi turchi negli ultimi giorni erano proprio rifugiati. Specialmente il campo rifugiati di Rubar (dove trovano rifugio oltre 20.000 profughi provenienti da diverse parti della Siria) è stato preso di mira dagli attacchi.
La Turchia che a lungo è stata la maggiore sostenitrice dei gruppi di opposizione islamisti, in particolare del Fronte Al Nusra e di Isis, non si è risparmia alcuno sforzo per sopprimere i curdi. Dopo il suo fallimento a Kobane, l’esercito turco, che agisce su ordine del Partito per la Giustizia e lo sviluppo (AKP) e del suo leader Erdogan, ha iniziato a diffondere il suo odio a Afrin nel tentativo di liberarsi dei curdi.
Da alcuni anni in Rojava si sta portando avanti un progetto di autodeterminazione del popolo curdo e dei popoli presenti nel nord della Siria che va sotto il nome di “Confederalismo democratico”. Un progetto pluralista di democrazia diretta, che supera l'idea di Stato-nazionale per mettere in pratica l'autogoverno delle assemblee popolari e nuove forme di strutturazione sociale basate sulla pari rappresentanza e sulla cooperazione fra tutti i popoli della Siria e del Medio Oriente.
Questo esperimento sociale rappresenta una vera e propria minaccia per chi sta usando il Medio Oriente al fine di portare avanti le proprie mire di dominio imperialista e nazionalista.
La guerra, gestita dalle potenze occidentali e dai suoi alleati attraverso la “guerra per procura”, ha tra i suoi obiettivi il controllo delle materie prime (in primis il petrolio) e la distruzione di un esperimento politico e sociale che potrebbe essere preso come esempio da altri popoli del Medio Oriente per liberarsi definitivamente dal dominio degli Stati.
Fermiamo l’aggressione della Turchia contro il cantone di Afrin che è un atto criminale, un massacro contro il popolo curdo a cui il resto del mondo assiste in silenzio e complicità.
Sosteniamo il “Confederalismo democratico” e la lotta per l'autodeterminazione del popolo curdo.
Iniziativa Libertaria - Pordenone
Dal 20 gennaio 2018, l'esercito turco e i suoi alleati jihadisti (militanti dell’esercito libero siriano (FSA) armati e addestrati dalla Turchia), con la complicità degli Stati Uniti e della Russia e il silenzio dell'Europa, stanno attaccando il cantone di Afrin nel nord della Siria (Rojava). La Turchia, paese Nato, continua a colpire le Unità di Difesa del Popolo e delle Donne YPG e YPJ che hanno sconfitto l'Isis e con l'avvio dell'operazione “Ramoscello d'ulivo” sta compiendo attacchi sistematici e brutali sui civili (ad oggi, sono 60 i civili ad essere stati uccisi e 153 feriti durante gli attacchi), sulle infrastrutture e sul patrimonio artistico (è stato colpito il complesso di templi di Ain Dara Hittite) mettendo in atto una vera e propria pulizia etnica.
Nonostante l’embargo e i blocchi delle forniture, Afrin è riuscita ad accogliere centinaia di migliaia di rifugiati e profughi interni che sono fuggiti dal terrorismo del Fronte Al Nusra e dello Stato Islamico, condividendo con loro il pane e la terra. Un largo numero di civili uccisi dagli attacchi turchi negli ultimi giorni erano proprio rifugiati. Specialmente il campo rifugiati di Rubar (dove trovano rifugio oltre 20.000 profughi provenienti da diverse parti della Siria) è stato preso di mira dagli attacchi.
La Turchia che a lungo è stata la maggiore sostenitrice dei gruppi di opposizione islamisti, in particolare del Fronte Al Nusra e di Isis, non si è risparmia alcuno sforzo per sopprimere i curdi. Dopo il suo fallimento a Kobane, l’esercito turco, che agisce su ordine del Partito per la Giustizia e lo sviluppo (AKP) e del suo leader Erdogan, ha iniziato a diffondere il suo odio a Afrin nel tentativo di liberarsi dei curdi.
Da alcuni anni in Rojava si sta portando avanti un progetto di autodeterminazione del popolo curdo e dei popoli presenti nel nord della Siria che va sotto il nome di “Confederalismo democratico”. Un progetto pluralista di democrazia diretta, che supera l'idea di Stato-nazionale per mettere in pratica l'autogoverno delle assemblee popolari e nuove forme di strutturazione sociale basate sulla pari rappresentanza e sulla cooperazione fra tutti i popoli della Siria e del Medio Oriente.
Questo esperimento sociale rappresenta una vera e propria minaccia per chi sta usando il Medio Oriente al fine di portare avanti le proprie mire di dominio imperialista e nazionalista.
La guerra, gestita dalle potenze occidentali e dai suoi alleati attraverso la “guerra per procura”, ha tra i suoi obiettivi il controllo delle materie prime (in primis il petrolio) e la distruzione di un esperimento politico e sociale che potrebbe essere preso come esempio da altri popoli del Medio Oriente per liberarsi definitivamente dal dominio degli Stati.
Fermiamo l’aggressione della Turchia contro il cantone di Afrin che è un atto criminale, un massacro contro il popolo curdo a cui il resto del mondo assiste in silenzio e complicità.
Sosteniamo il “Confederalismo democratico” e la lotta per l'autodeterminazione del popolo curdo.
Iniziativa Libertaria - Pordenone
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