I braccialetti brevettati da Amazon sono semplicemente l’evoluzione della specie.
La tecnologia del capitale,
all’opera, che riduce a codice a barre, riconoscimento di qualsiasi
merce e prodotto, pure il/i lavoratori e non può essere altrimenti,
risulta un dato fondamentale della prestazione lavorativa.
Non siamo in presenza di una
stranezza consentita da cambi di leggi ma dal funzionamento stesso del
capitale in un passaggio storico più e più volte sottolineato, che
viene segnato da cambiamenti/trasformazioni strutturali. I primi a farne
le spese come sempre sono le/i lavoratori.
Il tutto, come è sempre successo,
si riversa sull’intera società. E se i lavoratori in senso ampio non
trovano le vie di uscita, nella lotta di classe, il dominio del
capitale, e l’egemonia culturale che esso esprime, aumenta.
Questa premessa è doverosa, dato i
riscontri dei vari giornalai ed esperti tuttologhi che si succedono,
con uscite al di fuori della decenza.
Amazon applica da sempre il controllo in remote
sui lavoratori impiegati nei suoi magazzini, sia che siano lavoratori
somministrati da agenzie (precari), sia che siano lavoratori assunti a
tempo indeterminato, con un protocollo che viene applicato in tutte
le realtà e in qualsiasi paese.
Pure la scoperta delle multinazionali
e del loro modo di funzionare risulta indecente dato che da oltre 70
anni sono al centro, o meglio dovrebbero esserlo, di qualsiasi analisi
sul/del capitale.
Il passaggio al capitalismo digitale,
grazie alle potenzialità delle tecnologie attuali e in divenire,
permette per quello che riguarda il territorio del lavoro il controllo a
distanza del lavoratore sui due punti esplicitati dal dominio: il
controllo della produttività e il controllo disciplinare.
Bracciali, cellulari, badge,
smartphone aziendali, tablet, tom tom traccianti ecc. producono la
tracciatura sistemica anche dei comportamenti dei singoli lavoratori,
che viene immagazzinata e registrata (nei server aziendali o nei cloud) .
Così i lavoratori possono essere prontamente o successivamente ripresi
(sanzionati).
Mai come ora la capacità di dominio
invasiva e pervasiva sulla sfera personale del lavoratore viene messa e
assogettata a trasparenza eliminando tutti gli spazi di “attività”
autonoma.
Non entriamo nel merito e
nell’analisi in questa sede, degli elementi che risultano neccessari per
completare questo percorso, delle varie forme organizzative aziendali
diverse ma non in contrapposizione fra loro ma solo funzionali al tipo
di mission della stessa; cosi evitiamo per il medesimo motivo la descrizione delle varie forme e tecnologie applicate per lo scopo.
Amazon come gran parte delle aziende
nel settore della distribuzione diventa un terreno di istituzione
totale, alla quale i lavoratori si devono assogettare. Molto simile ai
sistemi, nel funzionamento, di reclusione ed esclusione dei panottici. Sottolineiamo che tale SISTEMA si espande velocemente a qualsiasi tipo di attivita e in qualsiasi perimetro di lavoro.
Segnaliamo due punti con enormi
implicazioni. Il primo l’isolamento del singolo lavoratore e la
difficoltà di coalizione della classe; il secondo quello che viene
correttamente definito tecno-stress e le ricadute sulla salute e la
sicurezza degli stessi lavoratori .
LA VERTENZA AMAZON
E’ in corso una dura vertenza dura
per la posizione dell’azienda e per la difficolta di organizzazione dei
lavoratori. Un dato molto importante è quello che in AMAZON i sindacati
del commercio, la FILCAMS-CGIL in particolare, sono riusciti ad
organizzare scioperi su una piattaforma, approvata dai lavoratori,
avviando per la prima volta dopo 10 anni un percorso contrattuale. Gli
scioperi di dicembre sottolineano una fondamentale e non eludibile
neccessità : quella di costruire una vertenza EUROPEA che coinvolga
tutti i magazzini di Amazon. Gli scioperi del periodo natalizio,
massimo livello di vendite del settore dell’e-commerce, ha coinvolto
magazzini in Germania, Francia e Italia. I rapporti tra i sindacati di
settore di questi 3 paesi europei risultano importanti per iniziare ad
affrontare una azione sindacale sovranazionale sul piano
contrattuale/vertenziale tenendo presente le difficoltà che derivano da
diversi fattori non da ultimo la presenza di ben 6 forme e modi di
organizzazione sindacale in Europa.
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